Stefania Perno utilizza e mescola con disinvoltura tecniche e materiali diversi (tempere, acrilico, creta, legno) per creare in ogni sua opera suggestioni nuove e sorprendenti: ne La tuffatrice una spoglia essenza si tuffa nello spazio sospeso di un sonno senza sogni e senza parole, in un'attesa dilatata senza aspettative. Lei, elegante e sinuosa e muta e cieca nella grandezza assoluta del silenzio che poi ne La nuotatrice (rame e acrilico) si anima di bagliori dorati e di flutti inconsci tra i quali lei vola, sirena incantatrice solo di se stessa .... potrebbe riemergere al limitare di un Foresta Incantata (trittico di collages su pale di legno) colorata e rassicurante, e forse anche attraente e insidiosa nei suoi labirinti tintinnanti di gioielli ....
Ornella Senesi
Una foresta di tre alberi, ognuno a comporre la parte di un trittico. Incantata, a suggerire altro. L’albero si fa corpo e si fa movimento. Un corpo di colore che danza sulle sue radici, ora libere nel blu e nell’azzurro. Alberi-corpo liberi dai confini del quadro, che ospitano forme, forse altri corpi, che il colore non vuole definire chiaramente, che restano legati all’indefinitezza. Alberi trasformati, in cui i rami sono pendagli che suggeriscono il suono e la danza, una danza segreta che esclude il resto. Per questo forse quasi spaventosi, custodi di un segreto che esclude gli umani.
Francesca Rispoli
"...alle sinuose linee della Donna che dorme si contrappongono i tratti nervosi e sofferti dell' Uomo che dorme. Rimangono in entrambi i colori vivaci degli sfondi geometrici. Nelle sue opere plastiche, come negli alberi de La foresta incantata, tornano motivi di ispirazione etnica riprodotti nei pendenti in rame..."